Il mercato della distribuzione in Europa sta cambiando, soprattutto in seguito all’avvento di grandi aziende con fatturati molto importanti: in questo contesto di profondo mutamento, quale sarà il futuro dei consorzi di ricambisti? Lo abbiamo chiesto ad Enrico Succo, Amministratore Delegato di Groupauto Italia, intervistato da Tommaso Caravani (Notiziario Motoristico), nel corso dell’evento Autoluce Tech, svoltosi a Como a settembre.
Consorzi di ricambisti: molto più di semplici gruppi d’acquisto
I vecchi raggruppamenti di imprese che si limitavano a mettere insieme dei fatturati non erano altro che gruppi di acquisto; oggi il panorama è cambiato: se i consorzi di ricambisti vogliono avere un futuro, devono diventare vere e proprie organizzazioni “a tutto tondo”, che condividono progetti e strategie con i propri membri. Essere un grande consorzio non vuol dire semplicemente sommare fatturati, ma riuscire a tenere unite tutte le diverse realtà che ne fanno parte, motivandole attraverso strategie comuni.
Uno dei limiti dei consorzi (di ricambisti, ma anche di autoriparatori), sono sempre state le forze centrifughe al loro interno: secondo Succo un gruppo può rimanere coeso solo mostrando a chi ne fa parte il valore aggiunto della condivisione di progetti e strategie aziendali, mettendo da parte burocrazia e “pezzi di carta”.
Groupauto Italia ad oggi è una grande organizzazione, che basa il suo successo sul fatto di portare avanti progetti condivisi da tutti i suoi membri: è un’azienda molto coesa, con idee e obiettivi comuni, un’unica grande realtà che ha saputo motivare i propri membri nel corso degli anni.
Il ruolo dei grandi consorzi in un settore che sta cambiando
Nel mondo dell’Aftermarket la domanda sta cambiando: da una parte abbiamo auto sempre più datate, perché il circolante invecchia, e dall’altro auto sempre più nuove che entrano nella manutenzione indipendente (anche attraverso le grandi società di noleggio). Quale sarà il ruolo di Groupauto in questo panorama in divenire?
Secondo Enrico Succo, l’Aftermarket indipendente è destinato ad orientarsi sempre di più verso le auto nuove, perché i costruttori fanno sempre più fatica a presidiare i territori e a mantenere le grandi strutture come i concessionari. E’ molto probabile che il post vendita sarà sempre più affare dell’Aftermarket indipendente, che però dovrà essere preparato a livello di strumenti e dedicare molte energie alla formazione.
Groupauto Italia è pronta già da tempo ad affrontare questa sfida, anche in virtù della collaborazione e del confronto continuo con Groupauto International, fondamentale per portare avanti quei progetti di ampio respiro indispensabili per rendere un consorzio vincente.